Risale al 1967 "Il Sistema della moda" di Roland Barthes e il fatto stesso che un semiologo del suo calibro si fosse avvicinato a quel tempo alla moda parlando di "sistema", fece discutere molti.
Per "sistema" intendiamo un insieme di entità connesse tra loro attraverso delle precise relazioni ed equilibri, e la moda, in quanto apparato formato da diversi aspetti e sfaccettature, sembra entrare di diritto nella categoria di sistema. A quel tempo però il libro di Barthes fu molto criticato, a causa della troppa importanza che secondo alcuni il semiologo francese avrebbe dato a un oggetto così futile e frivolo come la moda. Il suo scopo in realtà, chiarito più volte in seguito, era quello di scrivere un libro di metodo, ispirato alla scienza dei Segni di Saussure, la semiologia, e l'oggetto della sua analisi verteva proprio sull'indumento femminile descritto dalle riviste di moda del tempo, come Vogue, Elle, L'Echo de la Mode e Jardin des Modes. Un lavoro sulla Moda scritta e descritta dalle didascalie che accompagnano le foto, quindi, più che sulla Moda reale.
Il saggio in seguito è stato ripreso da Gianfranco Marrone ne "Il senso della moda - Forme e significati dell’abbigliamento", edito da Einaudi, ed è proprio da questo libro che prende spunto il titolo del mio blog. Questo saggio infatti, rientra tra i libri studiati per sostenere l'esame di Sociolinguistica della mia facoltà; dopo averlo passato brillantemente, l'ho conservato con cura nella mia libreria con la promessa di usarlo per altri scopi in un futuro non troppo lontano.
Ne "Il senso della moda" infatti sono contenuti una ventina di saggi e articoli pubblicati dallo stesso Roland Barthes a partire dal 1957, uniti a scritti postumi e inediti; il titolo stesso del libro, appartenente alla collana delle Scienze Sociali di Einaudi, è stato modificato, ma in sintesi rimanda all'idea che bisogna considerare la moda come linguaggio e nonostante, come già detto, questo libro non è mai stato ben visto dai critici, e la moda descritta dalle riviste di cinquant'anni fa è del tutto diversa da quella dei nostri giorni, volevo dare un nome significativo a queste pagine, che esprimesse un'inversione di tendeza rispetto al modo di approcciarsi alla moda del momento, ben lontano dalle descrizioni e dai contenuti e del tutto incentrato sull'apparenza.
Il ruolo preponderante delle immagini, delle fotografie e dell'apparire, le nuove tecnologie e gli strumenti di condivisione e passaparola, le novità più democratiche e accessibili e il lusso low cost, hanno fatto scendere la moda da quel freddo piedistallo di un tempo; il fashion system si è sporcato e la passerella si è trasferita sulla strada, influenzando gli esperti del settore e ispirandoli in un modo nuovo e del tutto insolito. In tutto questo fenomeno in continua evoluzione, uno degli aspetti negativi è sicuramente la perdita della cognizione del senso di ciò che si fa: sembra che vada di moda parlare di moda, o meglio, far finta di parlare di moda, ma sostituendola volentieri a qualche foto in cui si ostentano mise di ogni tipo, solo per citare un aspetto di questo fenomeno. E se posso essere del tutto sincera, personalmente sono un pò stanca di tutta questa superficialità.
Il Senso della moda quindi parte da qui, da questa convinzione, la stessa di Barthes, che la moda è anche linguaggio, con la promessa di non scadere mai nella banalità, e trattare argomenti vari, di pari passo ai miei studi e approfondimenti nel campo. Non sono un'esperta del settore, ma l'avvicinarmi al conseguimento del patentino da giornalista pubblicista mi vincola all'etica della corretta informazione, ai contenuti di qualità e alla sostanza e in qualche modo cercherò sicuramente di trasmettervi tutto ciò. Con il vostro consenso, ovviamente.
3 commenti:
Ciao Anna, spero che questo tuo nuovo inizio vada alla grande, non scordarti mai di mettere un pò di te in tutti gli articoli che scriverai, la personalizzazione è importante secondo me... Un Bacio alle mie lucine di Natale...
Puoi contarci, ci sarà sempre il mio tocco personale ;)Grazie mille, ti abbraccio forte!
ciao! cercavo appunti sul testo di R.Barthes e ho trovato questo interessante blog! DEvo preparare una tesi sulla moda, volevo partire dalla semiologia per parlare della moda etica e responsabile..ma non so come sviluppare il discorso, qualche idea o consiglio su come parlare di moda in maniera interessante?
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